JACURSO
Jacurso è un centro collinare posto a 440 m s.l.m. sulle colline delle pre-Serre catanzaresi, rivolto a nord. Proteso sull’istmo di Catanzaro, regala un panorama sconfinato che va dal Golfo di Sant’Eufemia al Golfo di Squillace. Le origini di questo piccolo centro, stando alla tradizione popolare, sono attribuite ad un gruppo di pastori e contadini provenienti dai centri della vicina costa ionica, che nel XV secolo si stabilirono in questo luogo e diedero vita ad un nucleo abitativo. La prima citazione storica di Jacurso, su un documento storico ufficiale, la si trova nell’Inventario di Maida e i suoi Casali che risale al 2 giugno 1466, conservato nell’Archivio di Stato di Napoli.
Fontana di Cinque Canali
Santuario della Madonna della Salvazione
Casale di Maida, Jacurso, fece parte di quel feudo, legando la sua storia all’avvicendamento di nobili famiglie feudali, passando dai Caracciolo di Nicastro (1408-1560) ai Palma, ai Carafa di Nocera, ai Loffredo (1607) e dal 1699 al 1806, anno di eversione della feudalita, ai Ruffo di Bagnara. L’ordinamento amministrativo disposto dai francesi per legge 19 gennaio 1807 ne faceva un Luogo, ossia Università, nel cosiddetto Governo di Maida. Il successivo riordino francese per decreto del 4 maggio 1811 lo riconosceva Comune e lo manteneva nella stessa giurisdizione. Per effetto della legge 1° maggio 1816, veniva ascritto al circondario di Cortale. Terremoti distruttivi segnarono negativamente la storia socio-ecomnomica di questo Comune, su tutti i terremoti del 1783. Incorniciato in un suggestivo paesaggio naturale collinare-montuoso e da una rigogliosa vegetazione boschiva pervasa da sentieri naturali che scorrendo nelle vallate offrono comode aree picnic, Jacurso offre ampi campi seminativi, terrazzi ad uliveto e pascoli fasciati da boschi quercini, di latifoglie e conifere montane. In questo mostra la sua vocazione agricola dalla quale deriva un’economia storicamente basata sulle tradizionali attività di campagna, di cui ne conservano memoria i ruderi dei molteplici mulini ad acqua diffusi sul territorio, lungo la “Via dei Mulini”, a servizio dell’intero comprensorio per la macina di cereali e frumento. Di pregio i resti dell’antico Mulino del Duca sulle sponde del Pilla.
Chiesa San Sebastiano Martire
Per le vie di Jacurso
L’abitato, si compone del suggestivo centro storico il cui nucleo più antico, ordito da stretti vicoli, è la “Citatedhra” (Cittadella), dell’area urbana di ricostruzione dopo il sisma del 1908, detta “Comitato”, e della zona di espansione urbanistica avviata nei primi anni 80’ detta località Seminario. Gli edifici identitari di Jacurso sono il Santuario della Madonna della Salvazione del XV secolo che sorge sulle rovine del Convento della Consolazione fondato da Padri Carmelitani nel 1576 cui appartengono, di particolare pregio, una Croce astile di fine 700 ed una statua lignea primitiva della Madonna, detta “Greca”, risalente al 1598, restaurata nel 1892 da Pietro Drosi da Satriano; la Chiesa parrocchiale di San Sebastiano Martire anch’essa cinquecentesca e ricostruita dopo il terremoto del 1783; il Palazzo Storico Municipale datato 1931. Forte attrattiva e rinomato prodotto locale è il gelato artigianale che attira numerosi turisti durante tutto l’anno. Il punto di maggior incontro ed intrattenimento sociale, dove si realizzano sagre e spettacoli nel periodo estivo è la piazza su via Nazionale detta “La Cona”. La festa popolare piu sentita e partecipata è quella della Madonna della Salvazione, che si svolge l’ultima domenica di luglio. Il patrono è San Sebastiano, festeggiato il 20 gennaio.
Il gelato artigianale
Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino.