CENTRACHE
Secondo alcuni documenti del ‘500 Centrache fu chiamata anche Centracum, Centrico, Centrici e Centrica. Fondata (in quanto iscritta nei “quaderni dei feudi, della Dohana Baronum”) al tempo dei Normanni, seguì le sorti del comprensorio.
Fu casale di Squillace, incluso nella Contea dell’epoca normanna, nel 1270 appartenne a Giovanni di Monfort, Conte di Squillace. Dal 1314 al 1464 appartenne ai Marzano e successivamente a Federico d’Aragona. Passata ai Borgia rimase di questa famiglia fino alla prima metà del Settecento. Poi, fino all’eversione della feudalità, appartenne ai Messinesi De Gregorio.
Chiesa di San Nicola Ceramidio
Centrache fu colpito dal sisma del 1783 e subì molti danni ma, fortunatamente, non ci furono vittime. Il tessuto urbanistico porta i segni evidenti delle calamità naturali, terremoti ed alluvioni che, a partire dal 1783 fino agli anni ‘50, hanno reso necessario un processo di ricostruzione quasi integrale.
Il paese, inserito quale università nel cosiddetto governo di Gasperina, fu elevato a Comune autonomo nel 1811 e mantenuto nella giurisdizione gasperinese. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’annessione al Regno d’Italia segue quella dei territori circostanti.
Del Comune di Centrache spiccano strutture religiose come la Chiesa dell’Annunciazione dedicata, come si intuisce dal nome, all’Annunciazione di Maria Santissima. L’edificio venne edificato nel ‘600 e realizzato con un bellissimo impianto geometrico e con l’ingresso posizionato in asse con la strada. L’interno della Chiesa si presenta sobrio ed austero, colorato ed illuminato dai toni delle vetrate poste lungo le ampie aperture della navata. All’interno sono custodite due opere di rilevante importanza e pregio artistico: la statua di Sant’Onofrio posta alle spalle dell’altare e il dipinto ad olio su tela d’autore ignoto. La composizione del dipinto è molto drammatica: è rappresentato il Cristo adagiato sulle ginocchia di Maria, con le gambe prive di vita che ne denotano l’avvenuto trapasso terreno.
La Chiesa di San Nicola Ceramidio è un altro importante edificio religioso del Comune. La struttura è di probabili origini bizantine così come il culto per San Nicola. La curva ribassata della cupola e la struttura muraria eretta con pietrame compatto sono altri due elementi che sottoscrivono la sua matrice bizantina. La cupola della chiesa è stata realizzata con figulini, caratteristici cilindri in terracotta cavi all’interno. Qui sono visibili tracce di intonaco e pitture realizzate con la tecnica dell’affresco, nonché lesioni della struttura dovute ai movimenti tellurici, ai quali la costruzione ha retto sia per la leggerezza della copertura rispetto ai muri in pietra molto spessi, sia per la forma circolare del perimetro murario.
Legate al patrimonio religioso e culturale del luogo vi sono festività tradizionali che sono molto partecipate ancora oggi: ad esempio la caratteristica Festa del Rosario che prevede una fiaccolata serale e la tipica processione. Il Comune di Centrache offre anche la possibilità di addentrarsi nella natura che la circonda grazie al percorso naturalistico del fiume Caporali, fitto di boschi e mulini.
Vista di Centrache
Chiesa dell’Annunciazione
Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino.