CENADI

Si pensa che il primo nucleo abitato di Cenadi sia sorto nel XII secolo per volontà di Ruggiero di Altavilla che aveva trovato la zona ricca di selvaggina per le sue battute di caccia.
Fu casale della baronia di San Vito e perciò feudo dei Gironda e, dal 1494 al 1619, fu aggregato al principato di Squillace sotto il dominio di casa Borgia. Passato allora ai Fossella, fu successivamente dei Ravaschieri fino al 1725, quando ritornò ai Caracciolo di Girifalco che lo mantennero fino all’eversione della feudalità (1806).

Chiesetta e Laghetto in Località Ponticelle


L’ordinamento amministrativo disposto nel 1799 dal Generale Championnet lo includeva nel Cantone di Satriano, dipartimento della Sagra. Il decreto francese del 1807, classificandolo Luogo, ossia Università, lo includeva nel cosiddetto Governo di Monteleone, attuale Vibo Valentia. Era il 4 maggio del 1811 quando fu riconosciuto “Comune” autonomo e venne trasferito nel circondario di Chiaravalle. Anche Cenadi subì molti danni durante il terremoto del 1783 ed ancora dal terremoto del 1905 tanto che venne ammesso a godere delle provvidenze disposte dal governo e, nel 1922, venne compreso nell’elenco degli abitati da consolidare.
L’economia di Cenadi è legata alla coltivazione della patata, del fagiolo e della castagna ed è la principale attività delle famiglie cenadesi. La commercializzazione di carbone e legna ha un ruolo molto importante anche se, purtroppo, questa attività ha subito un forte calo negli ultimi anni. 
Visitando Cenadi, di particolare importanza è la Chiesa di San Giovanni Battista (Chiesa Matrice) al cui interno è conservata una statua lignea policroma del Battista realizzata nel XVI secolo, opera di maniera veneta (secondo alcune fonti, scultura bizantina; secondo altre, fattura di artista toscano della seconda metà del XV secolo). Sempre all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista sono custoditi: un quadro del 1700 raffigurante la madonna del Santo Rosario, restaurato nel 1994 dalla Soprintendenza delle Belle Arti di Cosenza; una statua lignea a mezzo busto di San Giovanni Battista, detta dai cenadesi “San Giovanni decollato” del XVI secolo.
Di rilievo è anche Palazzo Gallo, risalente al 1700. L’edificio presenta diversi interventi successivi alla data di origine come ad esempio il fregio superiore, la terrazza, le mensole degli aggetti realizzati in cemento armato.

Chiesa di San Giovanni Battista

Museo della Civiltà contadina e artigiana

 

Per gli amanti della natura Cenadi svela un Parco incontaminato con il laghetto in località Ponticelle, un’area predisposta al ristoro con tavoli e barbecue sparsi su tutto la superficie del parco stesso, nonché sulle rive del laghetto adiacente che offre anche la possibilità di mangiare in buona compagnia ammirando dei paesaggi mozzafiato. Nel parco sono stati installati dei percorsi acrobatici per gli amanti dell’avventura. E’ una meta ideale per gli appassionati del trekking che cercano nuovi orizzonti da visitare, ma anche per i meno esperti che vogliono conoscere questo fantastico sport fatto di paesaggi suggestivi, dedicandosi all’attività fisica, respirando aria pura e rimanendo circondati da uno scenario naturale incontaminato.

 

Esterno del Museo della Civiltà contadina e artigiana

Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino.