MONTAURO

Il nome Montauro si riscontra in molti monumenti greci e nelle parole “Oro Crusus”, vale a dire monte del colore dell’oro ed anche nella parola “Montaurus”, contrazione di “Mons Taurus” in riferimento al fatto che, a quanto pare, sulla cima del monte Paladino sorgeva un tempio dedicato al dio Toro.
Le prime notizie relative alla nascita del centro urbano di questo comune risalgono al VII secolo d.C., data citata in documenti da cui si evince che il primo nucleo abitato era localizzato in un’area poco più a nord dell’attuale paese chiamata “Mucatu” e costituita da abitazioni che vennero successivamente abbandonate.
Altre documentazioni attestano invece che l’effettivo sviluppo di Montauro si ebbe dopo l’anno 1000 ad opera dei Normanni e dei Certosini. Durante il periodo post-bizantino, precisamente nel 1906, il Conte Ruggero concesse un vecchio mulino ai lavoratori del monastero di Montauro.

Lungomare di Calalunga

Chiesa di San Pantaleone

Il monastero in questione era la Grangia di Sant’Anna, facente parte di un sistema territoriale strutturato per il commercio, gestito direttamente dai frati. I suggestivi ruderi della Grangia di Sant’Anna sorgono sull’estremità di una collina a sud del centro abitato del Comune e possiedono uno stile costruttivo prettamente cistercense con pianta rettangolare e quattro torri quadrate poste ai vertici, mostrando una costruzione adibita a monastero ma che ha le caratteristiche di una fortezza. L’edificio è stato gravemente danneggiato dal famoso terremoto del 1783, ma le parti murarie consentono ancora oggi una lettura dell’insieme monumentale. Un’idea complessiva del monastero originario la si può trarre dall’affresco conservato a fianco dell’ingresso della Chiesa di San Pantaleone, dove l’edificio è raffigurato nella sua interezza. La Chiesa di San Pantaleone, protettore della comunità di Montauro, venne edificata nel 1609 ricavando un piano orizzontale tra le pendenze naturali e le tortuosità del terreno.

Grangia di Sant’Anna

L’epoca della costruzione è visibile ancora oggi ed è scolpita sulle scalinate d’ingresso. All’interno della chiesa invece vengono custodite le reliquie di San Pantaleone. I palazzi gentilizi costituiscono la struttura portante dell’aspetto fisico di Montauro, che, insieme alle strutture religiose, ha influito sul processo storico della crescita urbana. Ubicato di fronte alla Chiesa di San Pantaleone ritroviamo il Palazzo “Barbieri”, costruito nello stesso periodo della Chiesa ed eseguito in muratura di pietra. Presenta un’importante portale sempre in pietra scolpita a motivi geometrici, una caratteristica inferriata e la terrazza in ferro battuto che conferiscono un aspetto austero a tutto l’esterno.

 

Questo edificio è tutelato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Cosenza. Altro luogo d’interesse è il Palazzo “Madonna”, attuale sede della Biblioteca Comunale. Questo imponente edificio venne costruito in un periodo compreso fra il 1600 e il 1700, si eleva su tre livelli ed è totalmente realizzato in pietra con due semplici balconcini in ferro battuto. Nel piano terra, in origine, vi era una farmacia e un sottopassaggio che collegava il palazzo con un orto, dove si trovavano i locali per conservare il vino e l’olio. Sempre all’interno del palazzo è ancora presente una sorgente d’acqua.
Montauro è meta ambita per le stagioni calde per via del suo mare incontaminato. Ultimamente è stato restaurato il lungomare in località “Calalunga”, una tra le più suggestive della zona.

Palazzo “Barbieri”

 

Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino.